TERAMO – I pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi, che conducono l’inchiesta sul delitto di Melania Rea, hanno incontrato questa mattina gli uomini del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Teramo, diretti dal capitano Nazario Giuliani. Sul tavolo la valutazione di alcune iniziative investigative da adottare nell’ambito dell’inchiesta, soprattutto alla luce di alcuni particolari appresi durante la visita al comando dei Ris di Roma, effettuata nella giornata di ieri dal pm Rosati, in attesa del deposito della relazione conclusiva. Non è escluso che anche all’esito di questo incontri la procura teramana, che ha ‘ereditato’ alla fine dela scorsa settimana il voluminoso fascicolo dai colleghi ascolani, decida nelle prossime ore di avanzare un’altra richiesta di arresto nei confronti di Salvatore Parolisi, il vedovo di Melania Rea e finora unico indagato, detenuto nel carcere di Marino del Tronto. Il provvedimento della procura, oltre che necessario alla luce della nuova competenza territoriale è basato sulla medesima convinzione da parte dei ‘nuovi’ inquirenti, dell’esistenza di "gravi e concordanti" indizi di colpevolezza nei confronti del caporalmaggiore dell’Esercito. Intanto anche oggi i carabinieri sono tornati ad insistere sulla necessità che si faccia vivo l’anonimo che avvertì della presenza del cadavere di Melania al Chiosco della Pineta di Ripe di Civitella, con una telefonata da una cabina pubblica di piazzale San Francesco a Teramo.